giovedì 31 maggio 2007

C.r.i.p.a.m. e "Marisa Pagge"




Queste foto che vedete sono state scattate in una struttura chiamata C.R.I.P.A.M. cioè "Casa de Recuperação Infantil Padre Antonio Müller" e si interessa del recupero psico-fisico dei bambini molto piccoli, da 0 a 6 anni, che per qualche motivo hanno subito dei traumi o sono in evidente stato di denutrizione. Vengono presi dalle famiglie che spesso per problemi di povertà non possono prendersi cura di questi bambini in modo adeguato, vengono riportati al loro peso forma e riconsegnati alle famiglie di appartenenza, cercando successivamente di aiutarle nel seguire il piano dietetico del bambino consigliato dai medici e cercando di formare una mentalità nuova nella famiglia per scongiurare che debba essere di nuovo necessario riospitarli. I soldi per mandare avanti questa istituzione provengono dalle donazioni di padrine e madrine italiane.





Quest'altre foto le ho scattate in una struttura simile ad un asilo intitolato ad una suora italiana "Marisa Pagge", dove ci sono circa 15-18 bambini da 0 a 6 anni che sono orfani in attesa di adozione o che sono parcheggiati temporaneamente lì fino a quando il giudice non decide a chi dei due genitori debba essere affidato. Anche questa struttura è sostenuta da donazioni di denaro da parte di singoli privati italiani affinché, come si può vedere dalla foto, sia il cibo che le cure mediche continue, siano assicurate ogni giorno anche a questi piccolini. Il denaro raccolto è sempre insufficiente per mandare avanti strutture come queste, dove ci sono persone che con grande senso di responsabilità e abnegazione assoluta fanno i salti mortali per tenere in piedi. Io stesso le ho visitate e mi sono reso conto delle varie difficoltà con cui quotidianamente si deve fare i conti.

mercoledì 30 maggio 2007

martedì 29 maggio 2007

Cinque uomini in barca (per non parlare del caimano)








Chi ha letto quel bel libro di Jerome K. Jerome, pieno di sottile humor anglosassone di fine '800, Tre uomini in barca (per non parlare del cane) ?
Finalmente il tempo si è rimesso al bello e il caldo, per fortuna, non è ancora tornato. Così abbiamo deciso di dare um passeio nel Pantanal. O piloteiro profissional sa dove andare, inizialmente ci guarda con sospetto, poi ci invita a salire sulla sua lancia a quattro posti, ci aiuta ad indossare il giubbotto salvagente arancione, scavalca tutti e si posiziona sul suo trapuntino accanto al motore. Iniziamo la navigazione costeggiando la riva destra del fiume in direzione della foce che si trova a svariate migliaia di chilometri da dove ci troviamo noi. Dopo averci lasciato alle spalle una base della Marina militare brasiliana di stanza a Ladário, un piccolo comune vicino a Corumbá, iniziamo ad immergerci nella natura. A perdita d'occhio c'è solo l'acqua del fiume e la vegetazione. Sappiamo che li vicino ci sono anche piragna, anaconde e caimani. Ma questi hanno paura dell'uomo e del rumore assordante che il motore provoca nell'acqua. Per ora vediamo solo uccelli multicolori appollaiati sui rami degli alberi.
Pensavo, dopo anni di frequentazione televisiva di Piero Angela e dei suoi vari programmi Quark e Superquark, di aver già visto tutto, di aver conosciuto ogni specie del regno animale e ogni specie del regno vegetale. Ringraziamo Linneo che le ha così ben catalogate. Continuamo la navigazione stando seduti su una barca che ha il bordo che arriva sotto il ginocchio e a poco più di due spanne dal pelo dell'acqua. Il fiume è pieno di piante d'acqua che si aggregano in formazioni tali che sembrano isole di terraferma ed invece si spostano e rapidamente a seconda della corrente del fiume. Márcio, seduto dietro di me, attira continuamente la mia attenzione indicandomi le cose più interessanti da vedere ("olha pra ca", "olha p'ra la", "olha pra frente", "olha de tras"), Rodrigo seduto al mio lato destro, con la sua leggera aria dandy si gode per lo più in silenzio il vento che gli accarezza il pizzetto mentre tiene fra le mani il mio prezioso obiettivo Nikon 80-200 f/2.8, compagno fedele che mi sono sempre portato dietro in tutti i miei viaggi. L'altro occupante della lancia è Énio, un professore che insegna nel "Projeto Criança e Adolescenza Feliz" e che mi sorride esageratamente per nascondere l'enorme imbarazzato che prova ogni qualvolta gli punto addosso la macchina fotografica. Scatto molte foto sapendo che questa esperienza è difficile che si possa ripetere. La luce è buona anche se il sole per i miei gusti è ancora molto alto nel cielo. Ci avviciniamo ad una isoletta. Scorgiamo da lontano un paio di capibara. Istintivamente allungo la mano e prendo la macchina portando il mirino all'occhio destro e in modo automatico, tanto oramai la conosco come le mie tasche, giro il selezionatore sulla priorità dei diaframmi e imposto il diaframma alla massima apertura. Come se mi avesse letto nel pensiero, il pilota della barca smorza la velocità fin quasi a spegnere il motore, lasciando che la corrente ci trascini silenziosamente verso gli animali. Ho il capibara nel mirino, lo vedo che immobile annusa l'odore nell'aria e cerca di sentire la provenienza di ogni rumore. Indugia. Giusto il tempo di scattargli alcune foto e poi si tuffa nell'acqua iniziando a nuotare il più velocemente possibile cercando di mettersi in salvo o di raggiungere il resto della famiglia. Improvvisamente sparisce, come risucchiato dai vortici di qualche acquitrino. Riprendiamo la nostra navigazione quando poco dopo si sente alla nostra destra il rimbombo di un tuffo; solo Énio e il pilota della nostra barca sono riusciti a vedere un caimano che si tuffava in acqua per poi sparire rapidamente. Ci sarà un'altra occasione, mi dico; speranza che non si verificherà perché i caimani sono paurosi e per vederli bisogna proprio andare a cercarli. Il pilota riaccende il motore e dirige la barca con leggere virate a sinistra e a destra per evitare le isole di fiori d'acqua. Mi guardo intorno: lo spettacolo è bellissimo, ma è tutto uguale, in ogni direzione. Se fossi solo potrei affermare che mi sono perso. Pensate ai giardini delle ville venete, con i labirinti fatti di siepi: eccolo, immaginatelo con le pareti che si muovono continuamente. Spero solo che il pilota sia realmente profissional e che ci sappia riaccompagnare a casa, perché se fosse per me potremmo stare qui degli anni. Dopo un po' di navigazione, incontriamo una barca ferma con un paio di pescatori: questo è un ottimo fiume per pescare e annualmente ci sono delle gare di pesca che attirano partecipanti da ogni parte del mondo. Via via si possono incontrare caimani morti senza la coda perché è l'unica parte di cui si mangia la carne. Oppure, come ne ho visto uno, morto a pancia all'aria, probabilmente perché finito nella rete di qualche pescatore che non ha trovato altro modo per liberarlo.
"Navegar é preciso; viver não é preciso" scrisse nel secolo passato il poeta portoghese Fernando Pessoa. E mentro navigo nel fiume Paraguai, mi vengono in mente i suoi versi anche se l'olfatto non mi ricorda nessun possibile gemellaggio con il Tago.
Il sole sta calando, la luce si abbassa, i tempi di esposizione invece aumentano. Ma la temperatura di colore mi piace e mi fa scattare delle belle immagini. Arriva il tramonto, il pilota della nostra barchetta ce la mette tutta per approssimarsi al punto di attracco prima che sopraggiunga la notte. Il pilotero ci concede ancora un'ultima piccola richiesta che gli dimostra proprio il nostro animo turistico: gli chiediamo di girare la barca e mettere la poppa verso il tramonto dorato per poterci fare un'ultima fotografia.
Adesso basta. "Voltamos atras". Salutiamo e ringraziamo chi ci ha così sapientemente condotti per queste vie fluviali e rimaniamo assorti in silenzio pensando ognuno di noi di poter un giorno, chissà quando, ripetere l'esperienza.

lunedì 28 maggio 2007

Aiuti diversi



La missione "Cidade Dom Bosco" in Corumbá aiuta in molti modi diversi. Questo è un esempio. Con il generoso aiuto di alcune persone italiane, questi due bambini oggi hanno una carrozzella adeguata alle loro necessità. Ma come loro ce ne sono molti altri, nelle stesse situazioni, che aspettano ancora un aiuto concreto.

domenica 27 maggio 2007

Banheiro

In questa casa, per questa famiglia, il bagno, i servizi igienici, la toilette, il cesso o chiamatelo come volete, è questo cilindro di cemento su cui sono posate queste due assi in legno.

sabato 26 maggio 2007

Musica, maestro!

Vi metto qui solo tre fra le più belle canzoni brasiliane che siano mai state scritte.
Ciao

Tom Jobim e Vinícius de Moraes - A felicidade



Tristeza não tem fim
Felicidade sim

A felicidade é como a gota
De orvalho numa pétala de flor
Brilha tranquila
Depois de leve oscila
E cai como uma lágrima de amor

A felicidade do pobre parece
A grande ilusão do carnaval
A gente trabalha o ano inteiro
Por um momento de sonho
Pra fazer a fantasia
De rei ou de pirata ou jardineira
Pra tudo se acabar na quarta feira

Tristeza não tem fim
Felicidade sim

A felicidade é como a pluma
Que o vento vai levando pelo ar
Voa tão leve
Mas tem a vida breve
Precisa que haja vento sem parar

A minha felicidade está sonhando
Nos olhos da minha namorada
É como esta noite
Passando, passando
Em busca da madrugada
Falem baixo, por favor
Prá que ela acorde alegre como o dia
Oferecendo beijos de amor

Tristeza não tem fim
Felicidade sim

Chico Buarque - Construção



Amou daquela vez como se fosse a última
Beijou sua mulher como se fosse a última
E cada filho seu como se fosse o único
E atravessou a rua com seu passo tímido
Subiu a construção como se fosse máquina
Ergueu no patamar quatro paredes sólidas
Tijolo com tijolo num desenho mágico
Seus olhos embotados de cimento e lágrima
Sentou pra descansar como se fosse sábado
Comeu feijão com arroz como se fosse um príncipe

Bebeu e soluçou como se fosse um náufrago
Dançou e gargalhou como se ouvisse música
E tropeçou no céu como se fosse um bêbado
E flutuou no ar como se fosse um pássaro
E se acabou no chão feito um pacote flácido
Agonizou no meio do passeio público
Morreu na contramão atrapalhando o tráfego

Amou daquela vez como se fosse o último
Beijou sua mulher como se fosse a única
E cada filho seu como se fosse o pródigo
E atravessou a rua com seu passo bêbado
Subiu a construção como se fosse sólido
Ergueu no patamar quatro paredes mágicas
Tijolo com tijolo num desenho lógico
Seus olhos embotados de cimento e tráfego
Sentou pra descansar como se fosse um príncipe
Comeu feijão com arroz como se fosse o máximo
Bebeu e soluçou como se fosse máquina
Dançou e gargalhou como se fosse o próximo
E tropeçou no céu como se ouvisse música
E flutuou no ar como se fosse sábado
E se acabou no chão feito um pacote tímido
Agonizou no meio do passeio náufrago
Morreu na contramão atrapalhando o público

Amou daquela vez como se fosse máquina
Beijou sua mulher como se fosse lógico
Ergueu no patamar quatro paredes flácidas
Sentou pra descansar como se fosse um pássaro
E flutuou no ar como se fosse um príncipe
E se acabou no chão feito um pacote bêbado
Morreu na contramão atrapalhando o sábado

Joao Gilberto e Tom Jobim - Garota de Ipanema



Olha que coisa mais linda
Mais cheia de graça
É ela menina
Que vem e que passa
Num doce balanço
A caminho do mar

Moça do corpo dourado
Do sol de Ipanema
O seu balançado é mais que um poema
É a coisa mais linda que eu já vi passar

Ah, por que estou tão sozinho?
Ah, por que tudo é tão triste?
Ah, a beleza que existe
A beleza que não é só minha
Que também passa sozinha

Ah, se ela soubesse
Que quando ela passa
O mundo inteirinho se enche de graça
E fica mais lindo
Por causa do amor

venerdì 25 maggio 2007

Ma gli aiuti arrivano ?


Ecco che fine fanno i soldi!
Gli aiuti arrivano, eccome!
Qualche settimana fa a Pisa c'è stato un concerto di musica in beneficienza per la Missione di P. Ernesto di Corumbá. Io stesso ho visto il manifesto attaccato nell'ingresso di qualche chiesa.
Oggi con quei soldi è stata costruita questa costruzione in mattoni che vedete dietro alle spalle di questa famiglia composta da padre, madre, una figlia e quattro figli (uno è assente dalla foto perché ha dei problemi di deficienza e vive con la nonna). Sono due stanze: una un po' più grande, ha l'entrata a sinistra ed è la camera da letto dei tre giovanottini, l'altra, con l'ingresso a destra è un po' più piccola, ed è dove dormirà la signorina.
Con questo abbiamo dato la possibilità di non far dormire più tutti insieme (nella casa che si intravede a destra nella seconda foto), nella promiscuità assoluta, dando dignità alle persone, al loro corpo, alla loro sessualità, ecc.
Vi pare poco?
E che non si dica più "...ma i soldi arrivano davvero?" e "poi a chi vanno?", perché come vedete i soldi arrivano, i progetti vengono portati a termine e volendo si possono conoscere anche le persone a cui i fondi sono destinati.
Altre scuse per non fare del bene?

giovedì 24 maggio 2007

O verdadeiro pantaneiro

Se volete conoscere il vero pantaneiro, cioè le fattezze dell'abitante tipico di questa zona, eccolo!

mercoledì 23 maggio 2007

Situazioni tragiche

In questi giorni sto vedendo e ascoltando - in presa diretta come si suol dire - situazioni di degrado totale.
Ascoltando i racconti di P. Osvaldo, che le vite di queste persone le conosce molto bene perché se ne prende cura da vari anni, si viene a conoscenza di storie spesso raccapriccianti.
Famiglie dove il padre va via di casa, oppure che non ha un lavoro, o non lo ha stabile, oppure si adegua a fare "lavoretti truffaldini" fino ad entrare nel giro del narcotraffico, per poi venire catturati dalla Polizia e quindi in casa non ci sono mai.
Altri, i pochi denari li spendono al bar, poi tornano a casa ubriachi. Qui c'è un solo letto per moglie e figlie già fanciulle, quindi si gira a sinistra e giace con la moglie, poi si gira a destra..... Sono molti i casi in cui le bambine sono brutalizzate dagli stessi padri.
La missione spende parecchio denaro anche per dare assistenza, con psicologi, ai bambini con vari disturbi.

martedì 22 maggio 2007

Pioggia e grandine


Ha piovuto tutta la notte. L'ha riportato anche il giornale nazionale Correio do Estado: "Pioggia e grandine su Corumbá". Della pioggia lo sapevo, ma della grandine? Successivamente ho scoperto che ha grandinato non in tutta la città, ma solo in alcune zone. Indovinate quali? Mi sono venute in mente le parole del passo evangelico "poiché a chi ha, sarà dato e a chi non ha, sarà tolto anche quello che ha" Mc 4,25. (Attenzione all'esegesi! Soprattutto le frasi decontestualizzate non vanno mai prese alla lettera. Mi è solo venuta in mente come citazione).
Il giorno seguente con P. Osvaldo abbiamo fatto il nostro normale giro di visite alle famiglie povere. E ci siamo resi conto, come potete vedere dalla mia foto, dei danni che questa povera gente ha subito. Un vecchio corumbanese nel suo sfogo mi ha detto che in tutta la sua vita non ha mai visto piovere "pedras". Chicchi di grandine grandi come un'arancia hanno sfondato il tetto in eternit delle misere abitazioni, provocando paura e spavento nelle persone che le abitano. Inoltre, una volta forato il tetto, l'acqua piovana entrava dentro e, cadendo sul pavimento non piastrellato ma di terra battuta, trasformava questa in fango.
Vi siete fatti un'idea della situazione?

lunedì 21 maggio 2007

Giro di boa

Oggi è l'ultimo giorno in salita. Domani si scollina. E, come sempre, la seconda metà dei giorni di ferie mi sembreranno dell'entità temporali da misurarsi in nanosecondi.
A presto

Temporale

Stanotte la pioggia è stata molto forte. Dopo un'ora di cielo schiarito dai continui fulmini, è arrivata la pioggia. Ma non quella a cui siamo abituati noi, quella tropicale. Alla fine, tanto per gradire, un po' di grandine.
A presto.

domenica 20 maggio 2007

Traffico

Quella che vedete qui è una delle vie principali di Corumbá. Quindi una fra quelle più trafficate. Ed è anche ora di punta.
A presto.

sabato 19 maggio 2007

Giovanni

Giovanni è bravissimo e la sua arte la conosciamo tutti. Gli elogi sperticati si sprecano e qui l'hanno tutti in grande ammirazione: i bambini lo amano e gli adulti non smettono di dimostrargli affetto e stima. Sta facendo un'opera grande sia in quantità che in qualità..... e lui di qualità se ne intende!

venerdì 18 maggio 2007

giovedì 17 maggio 2007

Fotografie

Mi rendo conto ogni giorno di più che è difficile rimanere impassibili
davanti a queste situazioni e fotografarle sembra di fare una violenza.
I sentimenti generati da queste realtà sopraffanno qualunque occhio
fotografico, la mano è malferma e i pensieri non si concentrano
sull'immagine. Mi vengono in mente i fotoreporter di guerra degli anni
'50-'60 che, davanti a quegli orrori per darsi coraggio ad andare avanti nel proprio lavoro, si dicevano: "la gente deve sapere...".

mercoledì 16 maggio 2007

Caldo de cana


Questo signore, Josejinho, per R$1 (un real) fabbrica davanti a voi, offrendovelo in un bel bicchiere con ghiaccio e cannuccia, 350 ml. di succo di canna da zucchero. Prende una canna da zucchero già bella pulita e la passa più volte in questa macchina ultimo modello, posta accanto alla sua baracchina lungo una delle vie principali di Corumbá. Ovviamente lavora secondo gli standard ISO UNI 9001-2000. Ha anche un registro dove annota i respinti. Ma, da quello che dice lui, mai nessun cliente dopo aver assaggiato il suo prodotto si è lamentato, anzi sono sempre tornati tutti il giorno dopo. Anch'io. Ed anche il direttore sanitario dell'ASL di competenza territoriale.

martedì 15 maggio 2007

Favelas

Da oggi inizia la mia vera collaborazione con la missione, dopo alcuni giorni vissuti a scartamento ridotto, dovuti prima a recuperare le energie per il viaggio che è stato davvero pesante, e poi per il normale periodo di ambientamento dove generalmente si risolvono tutta una serie di problemi spiccioli ma importanti, come ad esempio: fabbricarsi un adattatore di corrente perché le prese a tre poli in linea qui non esistono, trovare una connessione ad internet, farla funzionare, ecc.
P. Osvaldo, il direttore della missione "Cidade Dom Bosco", mi ha portato in alcune favelas (uso il plurale perché in città ce ne più d'una) e mi ha fatto conoscere l'aberrante situazione in cui vivono oltre 4.000 famiglie. Mancano le parole per descrivere una realtà così incredibile. Le foto, che servono proprio per portare questa situazione nel nostro mondo occidentale, ricco e opulento, dovrebbero documentare visivamente una realtà da noi distante sia geograficamente, sia - ormai - dal cuore.
Ovviamente il centro e il motivo del mio viaggio è questo, quindi nei prossimi giorni pubblicherò sempre più post di questo carattere, anche se spero non mancheranno le note di colore. Questo perlomeno è l'intento. Speriamo che il tempo sopratutto me lo consenta.
Aggiungo qui sotto per adesso solo queste due immagini che spiegano qual è la situazione degli alloggi, una visione dell'esterno e una visione dell'interno.


lunedì 14 maggio 2007

Il cocco!


Olà, rapazinhos! Questo è il famoso cocco del Pantanal!
Dentro c'è un acqua cristallina, dolce e inebriante!
Assolutamente da non perdere.
Secondo me ha anche proprietà taumaturgiche e afrodisiache..... OK, tenetemi d'occhio, monitoratemi, se questo è l'inizio....
Qui se ne deve bere almeno uno al giorno.
A presto.

domenica 13 maggio 2007

Corumbá

Questa che vedete è Corumbá vista dal Cristo Redentore. Le foto scattate in sequenza, se viste dall'alto verso il basso, mostrano la città vista da sinistra verso destra. Bella vero, vista da lontano? Nei prossimi giorni metterò delle foto che vi faranno cambiare idea.







sabato 12 maggio 2007

Clima

Nella colonna accanto ai "post" ho inserito due siti sul clima, uno di Corumbá e l'altro di Pisa, in modo che possiate tenere sempre sotto controllo la meteorologia.
Appena sono arrivato la situazione che ho trovato era ottima, cielo limpido, poca umidità, un bel sole e una temperatura primaverile, insomma l'ideale. Apprezzavo l'idea di trascorrere questo mese con questa eterna primavera mentre Giovanni continuava a ripetermi: "Aspetta, aspetta,.......".
Infatti oggi... "há muito calor" ...fa un caldo pazzesco, 35-40 gradi. La cosa ancora più pazzesca, che vorrei evidenziarvi, è che qui è autunno inoltrato, quasi inverno!!! Oltretutto c'è molta umidità.
Speriamo bene per i prossimi giorni....
A presto

venerdì 11 maggio 2007

Viviana e Martina

Sono appena arrivato che vorrei già andare via. Chi mi trovo come compagne di avventura e vicine di camera? Due pisane! Non ci posso credere! Grazie a Dio sono simpaticissime e molto loquaci, io invece non mi sento ancora perfettamente a mio agio per via dei sei fusi orari attraversati in poche ore.
Viviana e Martina sono qui da una decina di giorni per un progetto di lavoro con i bambini della Cidade Dom Bosco e partono il giorno dopo il mio arrivo. Con Giovanni e Nildete andiamo a festeggiare la loro ultima notte corumbanese in un ristorante a lato del fiume Paraguai, che in quel punto è così largo che sembra di trovarsi davanti al mare. Pieno di Caipirinha e caipiroska, per capire la differenza tra loro e con quella che si trova nei bar italiani, ("Sì, sì, vai a raccontarlo a qualcun altro!"), faccio ritorno alla missione.
A presto

Pantanal


Questo che vedete in foto non è il parco dell'Orecchiella come i più di voi immagina, ma è il famoso Pantanal. È pieno di caimani, anaconde e giaguari. Questa zona copre un territorio immenso, ed è proprio come lo vedete. Sapete che io sono bravo a fotografare, ma vi posso assicurare che nessuna foto riuscirà a rendere lo spettacolo come vederlo con i propri occhi.
A presto

giovedì 10 maggio 2007

L'arrivo

Stanco ma felice. Finalmente sono arrivato a destinazione. Corumbá, che in lingua tupi-guarani significa "terra distante", si presenta con un aeroporto appena costruito. Mi dicono che arriva solo una aereo al giorno, per lasciare persone e prenderne altre. Infatti lo stesso aereo che è partito da Campo Grande, dopo il primo scalo a Corumbá, prosegue per Cuiabá per poi terminare il suo servizio a Brasilia, la capitale del Brasile.
Giovanni e Padre Osvaldo mi aspettano con ansia e appena mi vedono mi salutano. Giovanni, commosso, non riesce a dire molto, un pezzo di Pisa, quindi di casa, che gli si approssima. P. Osvaldo, il direttore della missione, mi saluta calorosamente e mi mostra subito la sua simpatia.
Attendiamo che una ragazza slovena, Barbara, ritiri le sue valigie per andare tutti insieme alla missione. Nel frattempo Giovanni, ripresosi dall'emozione, inizia a parlare. Non la smetterà più. Comincia a decantarmi il luogo, tutte le piante che già si vedono nel piazzale antistante l'aeroporto, i passeri multicolori, belli e strani che vi si posano sopra, la luce del posto, ecc.
La ragazza arriva, posizioniamo i bagagli in macchina e ci avviamo alla nostra meta. Il mio compaesano mi aiuta a trasportare le valigie pesanti verso quella che sarà la mia camera e tutte le persone che incontra le saluta e me le presenta. Io fingo, piuttosto malamente, un interesse che non ho, perché l'unica cosa che veramente bramo è un letto e quarantotto ore di riposo vero. Sull'aereo ho dormito seduto, svegliandomi continuamente per cambiare postura. Dopo i primi convenevoli con i padri della missione e un pasto frugale, guadagno la mia stanza e... buonanotte!

mercoledì 9 maggio 2007

- Vaivaivai...........

- Vaivaivaivaivaivaivaivai!!!!!!!
La voce di Alessandro mi rimbombava nelle orecchie come un'allucinazione sonora. Quasi come se l'aereo avesse bisogno di tale aiuto per poter decollare. Decolliamo già tutti i giorni alle 18.00. A volte basta questo per sognare di volare.

La partenza

È successo. È successo ancora. Non pensavo che dopo tanto tempo sarebbe potuto accadere nuovamente. Fino a qualche anno fa, quando andavo in giro per l'Europa, succedeva sempre, ma non immaginavo che sarebbe potuto accadere ancora. L'uomo ha avuto sempre un desiderio sin da quando è diventato sapiens, sin da quando, salita la prima montagna e portatosi fino al nido delle aquile, ha guardato giù. E poi su di nuovo. Il sogno di Icaro, di Leonardo e dei fratelli Wright si è avverato. Guadagnare la terza dimensione, la libertà e con esso il suo senso, dopo averne sempre esplorate due, ma vivendone in tre. È successo. Alcuni uccelli a bordo pista beccano nei solchi della terra a caccia di vermi, incuranti di ciò che da sempre la natura gli ha fornito e che noi uomini abbiamo conquistato a fatica e con i sogni. È successo un'altra volta. A fondo pista, l'attesa del segnale dalla torre di controllo, i motori crepitanti con l'aereo fermo, l'improvvisa accelerazione sempre più violenta, il cigolio di tutti gli snodi meccanici, di tutte le giunte metalliche, i sobbalzi per un asfalto imperfetto, l'improvviso innalzamento del muso, lo stomaco e il cuore in gola. E' successo. Sto volando. Una lacrima solca il viso pensando a tutte le generazioni di uomini e donne che avrebbero voluto vivere questo momento e l'emozione che esso porta. E' successo ancora. Ho pianto.

Gli aerei

È giunto il grande giorno! Si parte!
Qui di seguito metto le foto degli aerei che mi hanno portato fino a Corumbá.


Con questo aereo della Air France, un Embraer, ho fatto la tratta Pisa - Parigi.
Il viaggio è stato abbastanza comodo, pieno soprattutto di aspettative, era solo l'inizio!


Vi piace l'aereo che ho preso? È molto bello, vero? Con questo ho fatto la tratta Parigi - San Paolo. È un MD-11.
Riuscite ad immaginare minimamente cosa vuol dire starci dodici ore consecutive dentro, con un rumore assordante e continuo?
Forse non torno più in Italia per non ripetere l'esperienza. Ho fatto un viaggio allucinante per quanto è stato lungo, oltre 29 ore complessivamente, però se penso a Magellano, Vespucci e Colombo, me andata bene. Ho trascorso tutta la notte sull'oceano Atlantico, a 10.000 metri di quota, e ho visto l'alba dal finestrino, sopra le nuvole. Impagabile. (A dire il vero ho pagato un bel biglietto...). Le hostess nemmeno ve le racconto, sono bellissime........


Per la tratta S. Paolo - Campo Grande e la la tratta successiva Campo Grande - Corumbá, la TAM mi ha messo a disposizione un Fokker 100, così come lo vedete in foto.
A presto.

sabato 5 maggio 2007

Per Laura

Questo "post" è per una persona speciale. È solo un ringraziamento, ma veramente sentito.
Grazie Laura per tutte le ore passate al telefono a darmi le "dritte", i consigli e i suggerimenti per una migliore permanenza e per un più profiquo lavoro qui a Corumbá. Si nota subito il tuo entusiasmo per questa opera e - come tutte le persone entusiaste - riesci a trasmetterlo anche agli altri.
Grazie ancora.
Alberto

sabato 21 aprile 2007

Estou atrasado


(esta obra incontra-se na estação do comboio Cais do Sodré em Lisboa)

E' verdade, estou atrasado!!!!
Tenho muitas coisas p'ra fazer antes de partir!!!!
Ainda as malas estam vazias!!!

Até logo!

giovedì 19 aprile 2007

Ubuntu


Sono proprio contento, finalmente oggi, 19 Aprile 2007 è uscita l'ultima edizione di Ubuntu, la 7.04, nome in codice "Feisty Fawn".
Domani, per il mio compleanno, mi faccio un regalo: me lo installo e me lo godo.
Alla faccia del lato oscuro del software, quello proprietario, costoso, pieno di bugs, pacth e che richiede risorse che non sono necessarie per fare quello che il Mac OS X e Linux fanno già da anni. (Ah, ah, ah!!!).
Metto questa nota, apparentemente fuori da ogni contesto latinoamericano, visto che ho deciso di portarmi dietro il notebook con questo sistema operativo installato.

A presto!

giovedì 12 aprile 2007

Quanto tempo per.....

Quanto tempo manca per partire:


Quanto manca per arrivare a Corumbá:


Da quanto tempo sono a Corumbá:


Quanto manca per ripartire da Corumbá:


Quanto manca per ritornare a Pisa:


martedì 10 aprile 2007

Il passaporto


Oggi sono andato a ritirare il passaporto in Questura. Dopo una fila chilometrica, avanzando millimetricamente, arrancando fantozianamente, sono riuscito ad ottenere il tanto sospirato "passaporto". L'avevo fra le mani, con le orecchie che sposavano i lembi della bocca, me lo giravo e rigiravo, la poliziotta in divisa che mi guardava e continuava a dirmi che era tutto, che non dovevo fare altro, insomma che me ne dovevo andare per fare posto al successivo della fila, mentre io con sguardo incredulo e inebetito rimanevo impalato lì.
Libertà.
Un senso di vera libertà. Libertà di viaggiare ma soprattutto di poter stare in ogni angolo del mondo e non solo dell'Italia o dell'Unione Europea dov'è sufficiente la sola carta d'identità.
Libertà.
Ma cosa è la libertà?
È uno stato fisico? Mentale? O spirituale?

A presto.

domenica 8 aprile 2007


Buona Pasqua !


lunedì 2 aprile 2007

Ecco le bandiere!



La bandiera italiana e quella brasiliana che garriscono insieme!!!!

A presto!

domenica 1 aprile 2007

Ma dov'è Corumbá?

Sì, Corumbá è in Brasile, ma dov'è di preciso? Eccola!


(Se cliccate sulla foto si apre una finestra con l'immagine più grande)

È al confine con la Bolivia. La città più vicina è proprio una città boliviana, Puerto Suárez a 15 Km. circa.

lunedì 19 marzo 2007

Finalmente i biglietti!


Oggi ho fatto i biglietti. Dopo il via libera dei miei comandanti in campo (grazie Romina!), ho comprato i biglietti per il viaggio.
È da quest'estate che ci pensavo. Ora mi sono deciso. Farò questa esperienza di volontariato. È la prima volta. Spendere un mese della propria vita per una nobile causa. Per aiutare gratuitamente un'altra persona, che non conosco, nelle sue difficoltà quotidiane.

A presto.

giovedì 1 marzo 2007

Il mio blog!

Finalmente il mio blog!
Mi sono deciso di aprire questo blog per poter avere un contatto con tutti i miei amici sparsi per il mondo e vi posso assicurare che siete tanti.

Sarà un modo per farvi partecipare a questa esperienza che vivrò tra il 9 maggio e il 5 giugno 2007 nella Missione "Cidade Dom Bosco" di Corumbá - MS - Brasile.
Non so se avrò davvero la possibilità (cercasi disperatamente connessione ethernet) e il tempo (in ferie, vola!) per poter scrivere quotidianamente delle notizie. Io ce la metterò tutta, poi vedremo.

Perché ho chiamato questo blog "Il cielo sopra Corumbá"? Vorrei spiegarvelo, ma vi lascio la curiosità. Anzi, possiamo fare un gioco: ognuno di voi mi scriva, in un commento a questo post, quello che pensi che si riferisca il titolo e cosa significhi il sottotitolo del blog.
Aspetto i vostri commenti!

A presto!